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Stellantis, crisi bisarche: auto stoccate in aeroporto dismesso
I problemi di logistica continuano ad affliggere anche Stellantis, che per stoccare le vetture in Francia ricorre a un aeroporto dismesso.
Risolto un problema, se ne pone un altro. Non c’è pace per le Case automobilistiche del Vecchio Continente, che, dopo aver risolto i disagi legati alle catene di approvvigionamento, devono affrontarne di ulteriori, sempre di carattere logistico. Il gruppo Stellantis è attualmente costretta ad affrontare la mancanza di autisti per camion, treni e bisarche. Anche in uno stabilimento chiave del gruppo diretto da Carlos Tavares, come quello di Sochaux, dove sorgono modelli dal grande successo commerciale, quali le Peugeot 3008 e 5008. Così, per parcheggiare le auto ricorre a un aeroporto dismesso.
La soluzione adottata dalla compagnia è una risposta concreta ai recenti sviluppi. Nello specifico, alla pari di diversi attori della filiera, Stellantis affronta complicazioni nella spedizione presso la rete delle concessionarie. Sicché le aree logistiche del centro hanno raggiunto la completa saturazione, occorreva trovare un piano di riserva per fare posto alle vetture.
La scelta è, alla fine, ricaduta su un ex scalo militare abbandonato da parecchi anni a Lure-Malbouhans, sito a circa 40 km dalla fabbrica. In futuro, il colosso dei motori potrebbe ricorrere a una seconda struttura di stoccaggio. A fronte dei 1.100 veicoli prodotti su base giornaliera, 800 sono pronti per essere immediatamente inviati. Un eccesso da affrontare con idee differenti da quelle contemplate nel recente passato.
Una serie infinita di problemi
Le stesse difficoltà le stanno riscontrando importanti competitor di Stellantis, a causa di vari fattori legati, com’è facile intuire, dal particolare clima geopolitico attuale. Innanzitutto, lo scoppio dell’emergenza sanitaria da Coronavirus ha fermato parecchi autisti dell’Est Europa. Quindi, la situazione si è inasprita nel prosieguo, a causa della guerra in Ucraina. Chissà se altri Costruttori adotteranno soluzioni analoghe per rispondere all’emergenza.
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