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Multe, Salvini: “niente rincaro nel 2023”
L’art. 195 del Codice della Strada vuole che ogni due anni lo Stato italiano debba rivedere i prezzi delle multe in base ai valori Istat, l’indice dei prezzi al consumo. Se così fosse, a partire dal prossimo anno le sanzioni subirebbero un incremento dell’11 per cento. Tuttavia, come spiegato dalle associazioni di categoria, tale scenario potrebbe essere scongiurato mediante un provvedimento ad hoc.
Nel corso della conferenza stampa di presentazione del disegno di legge del Governo Meloni, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha rasserenato gli animi, dando la sua parola che le contravvenzioni rimarranno invariate. Il leader leghista, in sinergia con gli altri componenti del Consiglio dei ministri, si sta attivando per evitare l’ennesimo rincaro.
Cosa dice l’art. 195
Lo abbiamo detto in apertura: l’ipotesi di un incremento farebbe leva sull’art. 195 del Codice della Strada. “La misura delle sanzioni amministrative pecuniarie è aggiornata ogni due anni in misura pari all’intera variazione, accertata dall’ISTAT, dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (media nazionale) verificatasi nei due anni precedenti – si legge -. All’uopo, entro il 1° dicembre di ogni biennio, il Ministro della giustizia, di concerto con i Ministri dell’economia e delle finanze, delle infrastrutture e dei trasporti, fissa, seguendo i criteri di cui sopra, i nuovi limiti delle sanzioni amministrative pecuniarie, che si applicano dal 1° gennaio dell’anno successivo. Tali limiti possono superare quelli massimi di cui al comma 1″.
La data da segnarsi è quella del 1° dicembre. Allora sapremo se la promessa di Matteo Salvini verrà o meno mantenuta. Entro quel giorno i ministeri di competenza dovranno confrontarsi sugli ipotetici rincari delle multe, stabilendo, perciò, le pene pecuniarie.
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