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Sciopero benzinai: in arrivo per le stazioni autostradali?
Come dichiarato dalle associazioni di categoria, lo sciopero dei benzinai per quanto riguarda le autostrade è una possibile concreta.
Tramite una lettera rivolta ai ministeri della Transizione ecologica (Mite) e delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili (Mims), le associazioni di categoria Anisa, Faib e Fegica comunicano che lo sciopero dei benzinai autostradali è diventata una possibilità decisamente concreta negli ultimi giorni.
Il pomo della discordia sono le indiscrezioni circolate riguardo la bozza del decreto ministeriale che dovrà rivedere l’impianto totale delle aree di servizio. L’obiettivo perseguito è di riportare “condizioni di economicità ed efficienza” lungo le grandi vie di comunicazione. Si punta a chiudere almeno un terzo delle stazioni diesel e benzina, anche tramite un blocco dell’estensione delle concessioni, presentando un equo indennizzo a gestori e lavoratori. Dunque, ristrutturare la rete, al fine di renderla più snella e sostenibile in termini economici.
Di tutta risposta, riguardo gli obiettivi da raggiungere, le associazioni di categoria ritengono il progetto naufragato. “Non sembra possa essere rintracciabile – scrivono Faib, Fegica e Anisa – alcuna misura che dia anche solo lontanamente il segnale di una inversione di tendenza rispetto alla situazione precedente”.
La bozza del Governo non convince le associazioni dei gestori
Ad avviso di Anisa, Faib e Fegica gli automobilisti hanno dinanzi uno scenario infelice, segnato da uno stato di degrado e l’intervento governativo contribuirebbe a preservare un sistema in seria difficoltà.
“Nel caso in cui il Mims dovesse pubblicare il decreto in questione, nei termini sopra descritti e in assenza delle dovute prescrizioni in materia di ‘continuità della gestione’, di osservanza dei contratti collettivi sindacali e di protezione dei livelli occupazionali del personale dipendente (…), le scriventi Federazioni annunciano che, senza ulteriore comunicazione, saranno proclamate tutte le azioni sindacali a contrasto dell’atto ministeriale, ivi compresa la chiusura delle aree di servizio autostradali”, conclude la nota.
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